Prosegue il viaggio alla scoperta dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile fissati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che ha compiuto 5 anni lo scorso 25 settembre 2020.
“Città e comunità sostenibili”
Come costruire “Città e comunità sostenibili”?
Le campagne LITA dedicate a Città e comunità sostenibili
L’agenda 2030 dell’ONU prevede, al numero 11, l’Obiettivo di “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”. Un obiettivo che punta a trasformare in chiave sostenibile, l’urbanizzazione, sia nella sua pianificazione, che nella gestione delle grandi e piccole città, con azioni che rendano i luoghi delle nostre comunità inclusivi e accessibili a tutti.
Per comprendere le ragioni alla base di questo Obiettivo, dedicato agli insediamenti umani, è utile fornire alcuni dati di partenza, sulla situazione attuale e sui problemi delle città mondiali, a cui rispondere entro i prossimi dieci anni:
Per indirizzare l’operato di Governi, imprese e cittadini, le Nazioni Unite hanno previsto dei sotto-obiettivi (o target), che precisano le azioni necessarie per raggiungere l’Obiettivo 11, identificando così i principali problemi da risolvere, per permettere a tutti nel mondo di vivere in città sostenibili, sicure, inclusive, resilienti. Tra questi sotto-obiettivi ci si concentra su alcuni punti fondamentali: l’abitare e la gestione delle comunità, i trasporti, l’impatto ambientale delle attività umane, la gestione dei rifiuti e, infine, il rapporto tra aree urbane e periferiche.
L’Agenda 2030 punta alla progettazione e allo sviluppo di comunità integrate, partecipative e sostenibili, garantendo a tutti l’accesso ad alloggi adeguati e agli spazi verdi (pubblici, sicuri e inclusivi).
Bisogna ripensare e ri-progettare tutto il sistema dei trasporti (urbani e non) in maniera sostenibile dal punto di vista ambientale e accessibile a tutti, anche dal punto di vista economico. Molto è stato già fatto, da parte dei governi nazionali dei principali paesi europei e da parte delle aziende produttrici: sono sempre maggiori gli interventi economici e gli incentivi per favorire la micro-mobilità. I cittadini, dal canto loro, dimostrano sempre maggiore sensibilità e consapevolezza sull’inquinamento prodotto da veicoli non sostenibili: insieme agli incentivi per rendere più sostenibili le auto che circolano nelle nostre strade, aumentano l’acquisto e l’utilizzo di veicoli ibridi ed elettrici (menzione speciale all’Olanda e alla Norvegia che fanno da capofila in Europa).
L’ambiente deve essere tutelato, anche e soprattutto nella pianificazione urbanistica, puntando alla progettazione di insediamenti sostenibili. Circa la gestione dell’inquinamento, il punto 11.6 punta a ridurre l’impatto ambientale negativo delle città, con “attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti”. La gestione dei rifiuti resta, infatti, una delle più grandi sfide per le città, che non solo devono promuovere la raccolta differenziata presso cittadini e imprese, ma anche spingerli a ripensare le proprie attività in ottica di economia circolare, perché venga allungata il più possibile la vita di oggetti, materiali e anche degli stessi scarti (a cominciare dalla riduzione e trasformazione degli scarti alimentari).
Infine, fissando l’obiettivo di “supportare i positivi legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali”, si vuole evitare che le città siano separate dal contesto periurbano in cui si trovano e, viceversa, che le zone periferiche e rurali siano scollegate dalle città che circondano, i cui abitanti avrebbero accesso a trasporti più rapidi ed efficienti e opportunità (scuola, aziende, centri d’interesse) diverse da chi abita in campagna.
L’obiettivo finale rimane infatti di permettere a tutti di avere accesso a pari opportunità e ridurre le diseguaglianze, anche tra gli abitanti.
A livello macro, lo stesso imperativo vale per le differenze che caratterizzano le metropoli nei Paesi sviluppati e le città nei Paesi in via di sviluppo: l’ultimo punto dell’Obiettivo 11 contiene un monito affinché si dia supporto ai paesi meno sviluppati, in ottica glocal, “anche con assistenza tecnica e finanziaria, nel costruire edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali”.
Sono quindi città sostenibili, resilienti, quelle città in cui si trovano soluzioni innovative alla povertà abitativa, all’inquinamento atmosferico, alla gestione (il più circolare possibile) dei rifiuti, al consumo del suolo.
Tra le soluzioni innovative e inclusive per comunità sostenibili e inclusive, c'è il social housing.
Un esempio di impresa che promuove l’abitare sostenibile e il supporto sociale agli inquilini, puntando, tra gli altri, al raggiungimento dell’Obiettivo n. 11, è la startup innovativa e Società Benefit Homes4All.
Homes4All intende contrastare il disagio abitativo a Torino, città di partenza di un progetto che punta alla replicabilità su scala nazionale, garantendo l’accesso ad abitazioni adeguate, sicure e a prezzi accessibili, per contribuire allo sviluppo e il rafforzamento di città e comunità sostenibili.
A livello europeo – tra LITA Francia, LITA Belgio e LITA Italia – abbiamo già supportato e ospitato 24 startup che mirano al raggiungimento dell’Obiettivo “Città e comunità sostenibili”. Di queste 24 campagne di crowdfunding, ben 14 sono dedicate a progetti del settore immobiliare sociale e sostenibile, per i quali sono stati raccolti più di 7 milioni di euro.
Come sempre, concludiamo il nostro approfondimento sugli SDG, lasciandoti alcuni consigli (presi in prestito da The Global Goals) per contribuire, ogni giorno, al raggiungimento dell’Obiettivo 11:
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